Trevignano Photo Challenge: Environment, Nature and Health
Primo premio
Vincitore Federico Bevilacqua
C8HF15O2 – Formula di un disastro invisibile
Circa una decina di anni fa alcuni studi effettuati dal Ministero dell’Ambiente e da IRSA-CNR portarono alla luce quello che si rivelò uno dei piu grandi casi di inquinamento dell’acqua a livello continentale da sostanze perfluoroalchiliche chiamate comunemente PFAS. Tra le prime rilevate il PFOA , acido perfluoroottanoico (C8HF15O2 ).
I dati pubblicati furono sconcertanti: una superficie terrena interessata di circa 700.000 chilometri quadrati tra le province di Vicenza, Verona e Padova ed una falda paragonabile per estensione al lago di Garda e classificata come la seconda più grande d’Europa. La popolazione direttamente coinvolta pari a 350.000 persone, con una proiezione a circa 800.000 in virtù dello spostamento della falda stessa.
Le fotografie a colori rappresentano un estratto di una ricerca editoriale di più ampio respiro contenuta nel volume “C8HF15O2 Formula di un disastro invisibile” edito da Penisola Edizioni. Un viaggio di qualche anno (che interseca illustrazioni, cartografie,fotografie, interviste ed approfondimenti) a fianco di un vasto movimento di associazioni, professionisti e cittadini che continuano tuttora a lottare per ottenere giustizia e per affermare il diritto all’acqua come bene pubblico. Affinché un tale disastro non si debba più ripetere.
Biografia
L’interesse di Federico Bevilacqua per la fotografia si sviluppa inizialmente ( negli anni ’90) non attraverso la produzione di immagini, ma attraverso la fruizione di libri e mostre con preferenza quasi immediata per il bianco nero. Tra gli autori che maggiormente lo hanno coinvolto ama ricordare: Bresson, Scianna, Klein, Kudelka, Salgado, Berengo Gardin, Battaglia, Jodice, Fontana, Ghirri, la Magnum, la FSA e più recentemente Ackerman, Petersen, Sobol, Castore.
I primi anni della sua esperienza fotografica sono dedicati alla sperimentazione e al perfezionamento delle tecniche di sviluppo e stampa analogica e alla .
Come linguaggio si avvicina al reportage, rivolgendo l’attenzione prevalentemente all’individuo in vari contesti sociali, dall’ambiente urbano alla vita sociale e, più recentemente, alle problematiche ambientali.
Fonte principale della sua ispirazione fotografica sono i luoghi, le persone e le situazioni sociali per raccontare sia la condizione umana che l’impatto sull’ambiente, passando nel tempo da forme di reportage tradizionali ad approcci più contemporanei e concettuali.
Nascono in questo modo progetti strutturati e di lunga durata in cui Federico Bevilacqua documenta la vita degli anziani (2012), dei disabili (“Senza parole” 2014), le atmosfere di “non luoghi” come la metropolitana (“ Stand By” 2017), il Palio di Siena (2017-2018) , un lavoro di riflessione sulla creazione e l’utilizzo del Packaging nel settore industriale (“Scarti di piacere” 2019 ), “Formula di Un disastro invisibile” ( 2023)
Socio per molti anni del Circolo fotografico “ Il Punto Focale” di cui è stato presidente dal 2014 al 2016.
Riconoscimenti ottenuti dal progetto fotografico sul Palio di Siena
– Finalista premio Mario Dondero 2017 Ma.co.f Brescia.
– Finalista Trieste Urban Photo Awards 2017 sezione Projects
– Terzo classificato ex-aequo al “ Portfolio dell’Ariosto 2018” , circuito Portfolio Italia, a Castelnuovo di Garfagnana (Lu)
Secondo classificato
Cinzia Pajoncini
Lanzarote la lava e il mare.
1 – Parco Vulcanico Nazionale di Timanfaya. Lanzarote dicembre 2022
Lanzarote, isola nata dal fuoco, luogo di eterna primavera. Un territorio abitato da più di cento vulcani che con i loro colori bruciati dominano sull’oceano azzurro.
“mi sono sdraiato e ho meditato sul confronto, così diretto a Lanzarote, tra questi due poteri elementari: la creazione da parte del vulcano, la distruzione da parte dell’oceano.”
Michel Houellebecq, Lanzarote
2 – Pendici vulcaniche e muretti per viticoltura. Lanzarote, dicembre 2022
Dichiarata dall’Unesco nel 1993 riserva della biosfera protetta per la conservazione del suo ecosistema e biodiversità, Lanzarote promuove un uso sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Un habitat unico preservato grazie alla consapevolezza ambientale degli abitanti.
“Lanzarote no es mi tierra, pero es tierra mia”
Jose Saramago, Quaderni di Lanzarote
3 – La valle di La Geria. Lanzarote, dicembre 2022
Paesaggio protetto e zona di riserva speciale per gli uccelli, La Geria è la principale regione viticola di Lanzarote. La sua origine nasce dalla necessità di sfruttare le ampie estensioni di cenere e lapilli emesse dalle eruzioni vulcaniche di Timanfaya. Le viti vengono coltivate su questo terreno arido e ostile scavando migliaia di cavità imbutiformi negli spessi strati di ceneri vulcaniche, ponendo all’interno di ogni cono una singola pianta di vite.
4 – Entroterra, muretti. Lanzarote, dicembre 2022
La lava, assemblata in blocchi, viene utilizzata per costruire muri che offrono riparo alle coltivazioni. Le viti e gli olivi ingaggiano una guerra perenne con la sabbia nera e con le sferzate dei caldi venti Alisei che soffiano da nordest.
5 – Le saline di Janubio. Lanzarote, dicembre 2022
Costruite su quelli che un tempo erano campi di grano e mais, le saline formano distese di acqua stagnante dove trovano riposo gli uccelli migratori. I cumuli di sale non raffinato allineati ai bordi delle vasche assumono al tramonto indefinibili colori pastello. La presenza di un’alga porpora e di un piccolo crostaceo dal carapace rosso intenso formano una simbiosi vitale sapientemente protetta.
6 – Verso il mare. Lanzarote, dicembre 2022
Le poche strade che solcano Lanzarote dall’entroterra verso il mare, sono sterrati adagiati fra distese infinite di lava. Nuvole di sabbia polverosa si alzano al passaggio di rare macchine.
Terzo classificato
Luigi Feliziani
“un mondo migliore è possibile, ma non è sufficiente sognarlo”
Siamo tanto abituati al degrado ambientale sia nei siti industriali che nelle aree urbane che ne accettiamo le immagini senza quasi rendercene conto. A volte protestiamo, facciamo manifestazioni, ma lasciamo le cose come stanno, ci accorgiamo che esistono ambienti sani o comunque ben tenuti solo perché dalle immagini dei media li vediamo.
Ho voluto perciò fotografare ambienti di normale degrado e sporcizia appena fuori dalle case di chi vive a Roma, (ma potrebbero essere ambienti di molte altre città) e ho portato in queste discariche un televisore dal cui schermo emergono per contrasto e per evidenziare quello che stiamo sopportando per la nostra inciviltà ambienti che potremo definire di sogno.
Quello che mostro non sono purtroppo situazioni limite irrecuperabili, ma effetto del nostro disinteresse di quello che accade fuori dalla nostra porta di casa.
Luigi Feliziani AFI
Nato a Roma nel 1948 vivo in questa città. Ho cominciato a fotografare da studente e ho capito subito che la fotografia si sposava benissimo con la mia curiosità, con la voglia di scoprire e rappresentare, sia gli aspetti della vita che mi circondano, sia quelle cose che, viste attraverso questo mezzo=tramite meccanico, assumono una importanza e una consistenza diversa.
Non è però la macchina fotografica in quanto tale a modificare le cose o l’aspetto delle cose, è l’intenzione del fotografo che attrezzandosi a “guardare” con diversa attenzione il mondo, le persone, gli accadimenti gli attribuisce una importanza e una valenza diversa, o sono gli stessi accadimenti che invece spingono il fotografo a dedicargli la necessaria attenzione.
In questo la fotografia si adegua e aiuta la sua ricerca. E per questo la fotografia è diventata strumento e occasione di soddisfacimento di un interesse culturale e lo ha accompagnato nel percorso di vita.
Ho praticato la fotografia, l’ho lasciata, poi riscoperta e negli ultimi 15 anni approfondita, studiata e sperimentata cercando nuove frontiere da superare e interessi da soddisfare.
Oggi mi interessa particolarmente di esplorare il mondo dell’uomo, capire e documentare dalla sua immagine le sue aspirazioni, i suoi sforzi, le sue passioni, la fatica e l’impegno nel suo lavoro.
Mi interessa però anche approfondire i temi legati alla presenza dell’uomo sul territorio ed alla trasformazione dell’ambiente a causa dell’attività economica e delle esigenze della società.
Per il mio modo di lavorare mi appassionano i temi che hanno bisogno di tempi lunghi per nascere e maturare, perciò i miei progetti spesso hanno spesso una gestazione di mesi.
Ho raccolto il risultato dei miei lavori più importanti in alcuni libri, convinto che il destino delle foto e la loro valorizzazione sia nella stampa.
Dal 2010 tra i fondatori del Fotoclub Lucis Imago, ne sono il Presidente dal 2014
Esposizioni – mostre personali
2012 – “I mestieri si raccontano” – Fiera di Roma Padiglione CNA
2012 – “L’artigianato artistico in Italia” – New York
2015 – “Astronave di Periferia” – Biblioteca Nicolini, Corviale Roma
Spazio espositivo “Centro commerciale Casetta Mattei”
Biblioteca Comunale Casa del Parco – Roma
2018 – “L’Ultima Soglia” – Sede storica dell’Anagrafe di Roma, Via Petroselli
2018 Centro Giovani 1° Municipio di Roma
2018 Sala espositiva del Comune di Fiumicino
2019 Biblioteca Comunale Casa del Parco – Roma
2023 Sala consiliare Luigi Petroselli XI Municipio Roma
Libri
2007 – “Roma Cambiata”
2012 – “Il racconto dei mestieri”
2015 – “Astronave di Periferia”
2018 – “L’Ultima soglia”
2019 – “Volti romani”
2020 – “La città nuova”
Menzione della Giuria
Letizia Sonzio
Viola Manfrini
Eleonora Zaccagnino